Cuba
Terra sensuale e indomabile, Cuba vibra al suono della sua musica, allegra e multiforme, grazie alle influenze africane ed europee. L’isola è anche il Paese dei sigari, della boxe e del rum, diventati nel tempo veri e propri emblemi. La politica castrista, che a partire dagli anni ’50 ha dominato la scena locale, si è attenuata poco a poco, portando a un sempre più graduale avvicinamento con gli USA.
Tra i luoghi turistici caraibi, L’Havana, capitale del Paese dal 1607, è una visita imprescindibile. Porta d’entrata dell’impero coloniale spagnole in America per molti secoli, fu risparmiata dai disordini successivi alle guerre di indipendenza, a fine XVIII secolo, diventando nel contempo una delle testimonianze più intatte della presenza spagnola in America. Per un’oziosa scappatella nelle zone de L’Havana dovete recarvi sulle spiagge dell’Este, a 20 km dalla capitale, dove lo spirito cubano può esprimersi nella sua interezza e dove si trovano i locali più alla moda.
La seconda più grande città di Cuba, Santiago, rivaleggia con L’Havana per quel che riguarda la ricchezza culturale e l’influenza politica della prima. Fondata nel 1514 da Diego Velazquez, è celebre per il suo carnevale, il più rinomato di tutta Cuba, che si tiene le ultime tre settimane di luglio.
Fortemente impregnata di cultura afro-caraibica, ha una popolazione molto eterogenea (si mescolano origini africane, francesi, spagnole, asiatiche). Nelle sue vicinanze si trova il parco Baconao, riserva naturale che si estende per circa 50 km ed ospita molte specie animali e vegetali.
L’isola di Cuba è puntellata da 1600 isolotti, chiamati cayos. Coco, Largo, Guillermo, Santa Maria, questi piccoli circondanti da acqua color turchese ospitano numerosi siti turistici di alta gamma e che quasi tutti circondati da fondi marini straordinari. Le sue spiagge immocolate ricordano da vicino quelle delle Keys della vicina Florida.
Gli amanti dell’ozio vireranno sulla stazione balneare più rinomata del Paese, Varadero, sede dei resort più importanti e degli alberghi di lusso. Alti e sfavillanti hotel si susseguono su una spiaggia incantevole, ma se siete alla ricerca di cultura in questa zona, allora dovrete salire su un’auto. Infatti, l’anima più autentica dell’isola di vive nel suo entroterra, nella provincia di Pinar del Rio, fra piantagioni di tabacco e campi di mais.
Tra il prezzo del visto, le tariffe dei taxi e il servizio degli hotel, un viaggio a Cuba può essere piuttosto caro. Al tempo stesso, però, non siate troppo acidi, poiché i cubani non lo sono per niente e ogni tanto date loro una mancia. Una guida turistica o un tassista non guadagnano più di quindici euro al mese, somma che non consente assolutamente di vivere sull’isola, dato che un pollo costa circa 30 euro. Inoltre, a causa dell’embargo imposto dagli Stati Uniti, la maggior parte del cibo presente a Cuba viene importato.
Sappiate che è obbligatorio aver prenotato almeno tre notti in albergo per poter acquistare un biglietto aereo. A volte, con certe agenzie, è possibile fare uno strappo alla regola. In tal caso dovrete dar prova di fantasia al controllo della polizia, che vi chiederà informazioni sul vostro itinerario e sul vostro pernottamento.
Prima di partire, vi consigliamo di munirvi di numerosi biglietti da 1 dollaro e anche di centesimi americani (coins). Così, sarà più facile mercanteggiare e pagare la maggior parte dei tassisti e dei commercianti, dato che questi raramente dispongono di monete per il resto. Non abbiate paura di assaggiare la cucina locale, nelle pensioni o a casa degli abitanti. Si possono gustare eccellenti astici a prezzi ragionevoli.
Al ritorno: non dimenticatevi la tassa di uscita dal territorio, di 20 dollari da pagare in contanti. Partendo da L’Havana capita di fare uno scalo a Varadero o a Santiago, il che allunga di un’ora la durata del viaggio. Gli aerei con destinazioni in Europa decollano, generalmente, nel tardo pomeriggio e arrivano la mattina presto.
MANGIARE A CUBA:
La cucina cubana è soprattutto di tipo campagnolo. Benché l’aragosta di Cuba sia rinomata in tutto il mondo, i cubani non la mangiano e non sono neppure grandi amanti del pesce. Il piatto nazionale è il moros y cristianos, un insieme di riso bianco e fagioli neri accompagnati da cipolle e lardo. Il maiale è la carne più consumata e solitamente viene fritta o cotta al forno.
Il pollo è cucinato alla creola, con una salsa aromatizzata, ma non piccante. Nella cucina cubana trova largo spazio di utilizzo il riso, accompagnamento tradizionale di buona parte dei piatti, insieme alla patata dolce e al platano. Il picadillo è un piatto tradizionale a base di carne di manzo tritata e insaporita con aglio, cipolle, pomodori e limone verde.
Il posto più tradizionale in cui mangiare piatti tipici cubani è La Bodeguita del Medio, nella parte vecchia de L’Havana. Si tratta di una bodega in stile spagnolo, con i muri invasi dai graffiti. Tale decorazione ha fatto scuola in numerosi ristoranti dello stesso tipo. Questo locale è indossolubilmente legato al mojito, bibita nazionale a base di rum bianco, limonata e foglie di menta, dove sarebbe stato inventato dopo la rivoluzione
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